Frasi, aforismi, messaggi e poesie

Il presepe napoletano: storia, caratteristiche e curiosità

La prima apparizione del presepe napoletano nella storia

Siamo nel 700’, ed il presepe napoletano esce per la prima volta dalla chiesa, suo habitat naturale, per entrare nelle case delle famiglie aristocratiche e nobili, diventando gradualmente oggetto di “moda”; anche se ovviamente il suo significato religioso non veniva sottovalutato.

Le figurine venivano inizialmente realizzate in maniera stilizzata, con il fil di ferro, che dopo essere stato modellato, veniva ricoperto di piccoli pezzi di stoffa cuciti a mano.

Una prima versione che venne subito aggiornata, grazie all’introduzione delle statuine in terracotta. Contrariamente a quanto potremmo pensare, non furono le famiglie aristocratiche a contribuire alla diffusione del presepe nel mondo, nonostante, come abbiamo accennato in precedenza, fosse oggetto di culto mondano.

Fu re Carlo III a contribuire per la maggior parte alla sua fama. Quando si parlava di presepe, il re metteva in mostra una grande passione, capace di coinvolgere tutti; durante il periodo natalizio, si occupava personalmente della costruzione del presepe, facendosi aiutare da tutta la corte, famiglia compresa.

Persino una volta salito al trono di Spagna continuò a portare avanti la sua passione, commissionando agli artigiani del reame, presepi giganteschi da realizzare, che gli altri paesi ammiravano con una certa invidia.

Un rituale durato nel corso degli anni

Ancora oggi, la costruzione del presepe napoletano rappresenta un vero e proprio rituale impossibile da saltare. Solitamente si inizia l’ottavo giorno di Dicembre, con il rispolvero della vecchia base in sughero, sopra la quale verrà allestita l’intera scena.

Successivamente deve essere convocata la riunione famigliare, dove saranno presenti gli uomini, le donne e i bambini della famiglia. Dopo aver discusso i successi ottenuti nel corso dell’anno e le nuove esperienze, giunge l’ora di parlare del presepe.

La riunione, sempre stando alla tradizione, deve avvenire nella casa che ospiterà la cena e di conseguenza anche il presepe. La famiglia decide gli interventi da apportare alla base, qualora ce ne fosse bisogno, e viene stabilito quali sono le figurine da sostituire.

Niente Amazon o acquisti online, i pezzi da sostituire saranno acquistati presso il quartiere di San Gregorio Armeno, la via del presepe napoletano per eccellenza, presso la quale ogni anno viene allestito il grande mercato natalizio.

Presso questa rinomata via, trovano sede anche gli artigiani con le loro botteghe, visitabili durante tutto il periodo natalizio.

Sono davvero migliaia i turisti che visitano Napoli durante il periodo natalizio, proprio per poter ammirare ed essere parte della movida natalizia, che grazie al suo clima magico sarebbe in grado di affascinare chiunque.

I personaggi principali

Nel presepe napoletano troviamo alcuni personaggi a cui è impossibile rinunciare, e che devono essere trattati con il dovuto rispetto. Primo fra tutti Benito, un pastore che dopo una lunga giornata di lavoro riposa sereno.

Si pensa che sia stato proprio Benito a dare origine al presepe in un sogno, motivo per cui è rigorosamente vietato smuoverlo dalla sua posizione, altrimenti la magia del presepe potrebbe svanire nel nulla!

Successivamente troviamo Cicci Bacco, rappresentazione umana del dio del vino Bacco. Il pescatore, rappresentazione di San Pietro, considerato appunto il pescatore di anime. Il monaco, che rappresenta l’unione tra tutto ciò che c’è di sacro, e tutto ciò che c’è di profano.

Ed infine “ la zingara”, una donna con le vesti rotte e malandate, dall’aspetto molto mal curato, ma che è capace di prevedere il futuro e persino la passione di Gesù.